PIETRO VANNUCCI "IL PERUGINO"

L’Ambasciata d’Italia in Costa Rica e l’INS organizzano la mostra su Il Perugino, il famoso artista italiano del Rinascimento, in occasione dei 500 anni dalla sua morte. L’inaugurazione si terrà giovedì 19 ottobre alle 6pm nel luogo dell’esposizione, il Museo del Jade.

Pietro Vannucci, questo il vero nome del Perugino, nacque a Città della Pieve, un borgo in provincia di Perugia, tra il 1445 e il 1452. Non ci sono notizie certe sulla sua data di nascita, ma si sa che la sua famiglia era una delle più importanti del luogo. Allievo nelle principali botteghe di Perugia, Vannucci si trasferisce a Firenze nel 1467 e frequenta la scuola del Verrocchio dove lavora con Leonardo, il Ghirlandaio e Filippino Lippi.

Nel 1473 Perugino riceve la prima commissione altamente significativa della sua carriera, che segna una prima svolta nella sua produzione. I francescani di Perugia, che vogliono diffondere il culto di san Bernardino da Siena (canonizzato nel 1450), gli chiedono di decorare la nicchia dell’oratorio dedicato al santo. Almeno due delle tavolette della composizione, che possiamo oggi apprezzare a Perugia, sono opera di Vannucci. Da quel momento, l’artista continua a lavorare in Umbria per alcuni anni, fino a quando viene chiamato a Roma nel 1479. Qui, affresca la parete di fondo della Cappella Sistina, opera nella quale viene presto affiancato da Botticelli, il Ghirlandaio e Cosimo Rosselli. La popolarità del Perugino, a questo punto, cresce a dismisura. Apre due botteghe, una a Firenze (dove sarà il maestro di Raffaello) e l’altra a Perugia. Pittore e imprenditore, Vannucci ottiene decine di commissioni in contemporanea da più città italiane grazie a un lavoro peculiare. La sua pittura, infatti, risponde nel modo più adeguato alle pratiche di visualizzazione interiore dei manuali di orazione, diffusissimi alla fine del secolo. Le figure e i luoghi non devono essere troppo distinti, per permettere al devoto di dare lui un volto e un luogo preciso alla scena sacra che visualizza internamente. Il critico Vittorio Sgarbi coincide: “Il Perugino non è stato un inventore, ma un gran mediatore. Fece diventare popolare un linguaggio devozionale, ponendosi come il ponte ideale tra Piero della Francesca e Raffaello”.

Vannucci si sposa nel 1493 e utilizzerà la moglie, Chiara Fancelli, come modella per le sue successive madonne. Con il cambio di governo a Firenze e le feroci critiche che gli vengono mosse per la ripetitività dei temi, il Perugino ritorna in Umbria e dedica gli ultimi anni della sua vita ad abbellire le chiese di piccoli centri di provincia, come Spello, Foligno, Trevi e Fontignano. Muore nel 1523 a causa della peste proprio in questo ultimo paese umbro.

Secondo i critici d’arte, il Perugino viene ritenuto l'iniziatore di un nuovo modo di dipingere: caratteristiche principali del rinnovato stile sono la purezza formale, la serena misura delle composizioni, il disegno ben definito ed elegante, il colore chiaro, ricco di luce e steso con un raffinato uso del chiaroscuro, i personaggi liberati dalle caratteristiche terrene che vengono investiti da un'aurea angelicale. La sua arte è fatta di armonie e silenzi, di colori sfumati, di prospettive studiate con cura, di figure cariche di grazia e melanconia, di equilibrio.

La mostra rimarrà aperta fino al 5 febbraio 2024.

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