ADDIO AL LINGUISTA LUCA SERIANNI

Non ce l’ha fatta Luca Serianni. Dopo tre giorni di coma, il linguista, vicepresidente della società Dante Alighieri, è spirato a Roma lo scorso 21 luglio. Era stato investito da un’automobile mentre attraversava le strisce pedonali a Ostia, la città dove viveva.

Nato nel 1947 a Roma, Serianni era conosciuto in tutto il mondo per il suo lavoro come linguista. Ordinario di Storia della lingua italiana presso l’università “La Sapienza” dal 1980, negli anni ha ricoperto moltissime cariche, a testimonianza del suo impegno nel campo della linguistica: socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, della Crusca, dell’Arcadia, dell’Accademia delle Scienze di Torino, dell’Accademia Virgiliana, corrispondente dell’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, direttore delle riviste "Studi linguistici italiani" e "Studi di lessicografia italiana", membro del comitato scientifico della "Zeitschrift für romanische Philologie", dottore "honoris causa" dell’Università di Valladolid. Dal 2004 era uno dei curatori, assieme a Maurizio Trifone, del vocabolario della lingua italiana Devoto-Oli. Alla Dante Alighieri era diventato vicepresidente nel 2010. Nel 2018 si era pensionato da professore universitario, ma aveva continuato a condurre una intensa vita professionale, come testimoniano i suoi interventi, puntuali e precisi, sui canali social della Dante.

Andrea Riccardi, presidente della società Dante Alighieri, ha così ricordato il collega: “con la scomparsa di Luca Serianni si chiude una delle pagine più illustri della storia della lingua italiana. Serianni ha rappresentato ai massimi livelli lo studio e l’evoluzione della lingua di Dante sino ai giorni nostri e la sua scomparsa segna un vuoto incolmabile”.

Serianni ha trasmesso l’amore per la nostra lingua a diverse generazioni di studenti e professori. Ci lascia una lunga serie di pubblicazioni tra cui la “Grammatica italiana” edita da Garzanti (1997) e conosciuta come “La Garzantina”, oltre a innumerevoli saggi di linguistica. Il suo ultimo lavoro è stato “Parola di Dante”, un viaggio nel lessico della “Divina Commedia” (edizioni Il Mulino, 2021). Autore prolifero e composito, ha variato la sua attività di ricerca in tutti i periodi della storia della lingua italiana, dal Medioevo all’età contemporanea e nelle aree specifiche, dallo studio della fonologia al lessico.

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