LA PIZZA, DA NAPOLI AL MONDO


Ritenuta la specialità gastronomica italiana più popolare nel mondo, la pizza ha origini che si perdono nei secoli.  

Le più concrete tracce della pizza arrivano dopo la scoperta dell’America, quando verso la fine del ‘500 viene importato dal Perù e dal Messico il pomodoro, che dopo iniziali diffidenze fece il suo ingresso nella cucina tipica italiana, in particolare modo in quella napoletana.
Il primo vero esperimento con il pomodoro avvenne agli inizi del ‘600 quando a Napoli su di un pezzo di impasto, che avanzava dalla preparazione del pane, si aggiunsero pomodoro, olio e sale. Un gesto apparentemente innocuo, ma che nella realtà dava vita a questo delizioso piatto oggi conosciuto come pizza. Il nome deriva dal napoletano “pinsa”, dal verbo dialettale “pinsare”, e significa un impasto pestato, schiacchiato.

Tra il 700 e l’800 la pizza si afferma sempre di più come uno dei piatti della cucina napoletana, tanto che cominciano a nascere luoghi di produzione che definiscono sempre di più le caratteristiche del prodotto. La prima pizzeria in assoluto è “Port’Alba” che ancora oggi funziona e si trova nel centro storico di Napoli. L’anno di fondazione è il 1738, molto prima della nascita del Regno d’Italia e di tantissimi altri avvenimenti storici. All’epoca, esisteva un sistema per mangiare la pizza a credito e pagarla poi dopo otto giorni: il sistema si chiamava, appunto, “pizza a otto”.

Il successo delle pizzerie fu immediato, grazie al costo controllato e all’aroma delizioso del prodotto: comincia così ad affermarsi l’abitudine di gustare la pizza anche all’interno dei forni. La pizza con lo scorrere del tempo continua ad arricchirsi di ingredienti, prima di alici, poi di formaggio finché il 9 giugno del 1889 il proprietario della pizzeria “Pietro e basta così”, Raffaele Esposito, viene invitato a corte per preparare una pizza in onore della regina Margherita. Il pizzaiolo preparò tre pizze di cui una condita con mozzarella e pomodoro e aromatizzata con una foglia di basilico. La regina vedendo questo disco che rappresentava il tricolore italiano la scelse e l’assaggiò, facendo i complimenti a Esposito. Quest’ultimo, il giorno dopo la introdusse nella sua pizzeria con il nome di Pizza Margherita. La pizzeria, fondata nel 1780, funziona ancora e ha preso il nome di “Pizzeria Brandi”.

Da allora la pizza ha conquistato il mondo. In Italia si preparano – e si mangiano – almeno 8 milioni di pizze al giorno in circa cinquantamila pizzerie. Ma nel mondo sono gli statunitensi (dove la pizza arrivò nel 1905) al primo posto tra i consumatori di pizza: 13 chili a persona all’anno. Gli italiani sono secondi, con 7,6 chili pro capite seguiti da spagnoli (4,3 chili) e francesi (4,2 chili). 

Che caratteristiche deve avere la vera pizza? Deve essere lavorata a mano e non con il mattarello, non deve essere superiore ai 35 centimetri di diametro e spessa più di un terzo di centimetro al centro. Inoltre, deve essere guarnita con pomodoro san Marzano, mozzarella di bufala e cotta rigorosamente nel forno a legna a una temperatura di 485°C per non più di 60-90 secondi.

Trovati gli ingredienti? Allora, cominciamo la preparazione!

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